Catacomba ebraica della Via Labicana

Indirizzo

via Filarete, via Alessi, via Anassimandro, via Dulceri e via Bufalini

GPS

41.882413836946, 12.534443828033

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Mappa della risorsa


La cosiddetta catacomba ebraica fu identificata nel corso dello scavo per l’estrazione della pozzolana nel 1882 e si estende su un ampio settore su entrambi i lati dell’attuale via Casilina.

Nel suo libro Il nuovo cimitero giudaico scoperto sulla via Labicana, Orazio Marucchi descrive la scoperta avvenuta accedendo dalla vigna Apollonj (già Aldobrandini), una proprietà che all’epoca veniva definitiva anche di “Monte d’Oro delli Hebrei”. L’area, posta a nord dell’attuale via Casilina, si estendeva sui due lati dell’antica via Labicana, attualmente corrispondente a nord con i civici nn. 351-373 e a sud con il civico n.224 di via Casilina. L’estensione del complesso arrivava fino alla zona della vigna Mareita o Marolda o Marolla-Pitilli o Petilli (corrispondente ad un settore della antica vigna della Certosa). In via approssimativa si può quindi supporre che il reticolo catacombale si estende in una zona delimitata da via Filarete, via Alessi, via Anassimandro, via Dulceri e via Bufalini.

La planimetria del cimitero – che Marucchi esplorò in parte – era caratterizzata da una galleria principale (orientata est-ovest) che a ovest si intersecava con un altra galleria collegata a diversi cunicoli. I cunicoli avevano la caratteristica di essere ad arco a tutto sesto e per avere le pareti organizzate su tre livelli di loculi, i quali erano poi chiusi con lastre di terracotta e ricoperte da intonaco. Presso altri cubicoli, invece, erano ricavati sepolcri in muratura.

Planimetria della Catacombe Ebraiche
Planimetria della Catacombe Ebraiche nella ricostruzione del Marucchi

La presenza di raffigurazioni graffite o dipinte di candelabri a sette bracci, ha fatto attribuire la natura ebraica del cimitero che, secondo il Marucchi, era usato dalla comunità ebraica residente nel quartiere presso la porta Esquilina. L’esistenza di tale comunità (sempre secondo il Marucchi) sarebbe attestata anche (in due iscrizioni) dal toponimo “a proseucha”, un termine utilizzato dagli ebrei ellenizzati per indicare la sinagoga. Secondo Marucchi questa sinagoga era prossima all’area di Porta Esquilina – porta da cui originava la via Labicana antica –  e, con un attenta e approfondita analisi di iscrizioni e fonti antiche, egli pensa sia stata frequenta dalla comunità degli ebrei Siburensi, ovvero della “Suburra”.  Per tale ragione egli suppone che proprio il cimitero di via labicana, in realtà, sia il Cimitero dei Siburensi.

Stando alla numerose iscrizioni recuperate ha portato a supporre che il cimitero possa essere databile ad un periodo non precedente al III sec. d.C.

Per approfondimenti vai all’articolo della Catacomb Society

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