Unisciti alla rete delle comunità patrimoniali dell'Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros

Chiesa cristiano-cattolica di San Giuseppe Cafasso

Indirizzo

Via Camillo Manfroni, 2, 00177 Roma RM

GPS

41.873125772987, 12.545479906312

Telefono

Percorsi:
Quartieri:

Galleria di immagini


Origini della parrocchia

La parrocchia è stata eretta il 16 luglio 1960 con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara “Utilitati bonoque” ed affidata prima agli Oblati di San Giuseppe di Asti, poi al clero diocesano di Roma ed infine agli Scalabriniani. Il territorio, desunto da quello delle Parrocchie dei SS. Marcellino e Pietro ad Duas Lauros e di S. Maria del Buon Consiglio, è stato determinato entro i seguenti confini: “Via di Centocelle, da Via dei Rufi fino alla Marrana che l’attraversa dopo il numero civico 110 – si segue detta Marrana fino a Via Orazio Pierozzi – si segue detta Via (che rimane per il lato destro e sinistro alla parrocchia dei Santi Marcellino e Pietro)- di qui si percorre la strada campestre, che conduce alla cabina elettrica in corrispondenza di Via Giuseppe Cei – si segue detta Via lasciando entrambi i lati alla parrocchie dei Ss. Marcellino e Pietro, fino all’Acquedotto Alessandrino che si percorre fino al Viale omonimo (comprendendo tutte le abitazioni che vi sono incluse o addossate) – Via dell’Acquedotto Alessandrino fino a Via Tor Pignattara che si segue fino a Via di Porta Furba Via di Porta Furba fino alla ferrovia Roma-Napoli, che si percorre a sinistra fino alla nuova Via di scorrimento orientale – si segue detta Via fino a Via dei Quintili – detta Via fino a Via Columella che si percorre fino a Via dei Rufi – Via dei Rufi fino alla Via di Centocelle summenzionata”. Il riconoscimento agli effetti civili è stato decretato l’8 aprile 1962. La proprietà immobiliare è della Pont. Opera per la Preservazione della fede e la provvista di nuove Chiese in Fioma.

Fonte web: https://www.diocesidiroma.it/phpenti/ente/?ID=189

Enti presenti nel territorio della Parrocchia

Comunità Gesù Risorto – Rinnovamento carismatico cattolico https://www.gesurisorto.it
Comunità dei Ricostruttori nella preghiera http://www.iricostruttori.org

La chiesa di San Giuseppe Cafasso

È stata costruita intorno al 1960 dagli architetti Mario Paniconi e Giulio Pediconi (autori anche di San Felice da Cantalice). Inaugurata il 19 marzo 1968, era stata affidata agli Oblati di san Giuseppe (d’Asti), sostituiti nel 2001 dal clero della diocesi di Roma. Giovanni Paolo II vi si è recato in visita il 1º febbraio 1981. L’edificio è di forma quadrata. L’esterno, in mattoni di tufo, è scandito da fasce verticali in cemento armato; il tetto non ha cuspidi e l’entrata è preceduta da uno stilizzato portico sormontato da una grande croce. La chiesa è affiancata da una struttura in cemento, formata da quattro pilastri, funzionante come campanile.  Grazie alla presenza delle finestre del cleristerio, la parte superiore del tetto sembra levitare sull’edificio ed è sostenuta da quattro grandi pilastri. Il progetto è frutto dell’influenza della chiesa di San Patrizio a Kilsyth, di Gillespie, Kidd e Coia. Rispetto a questa chiesa, tuttavia, qui sono stati impiegati tufo e peperino locali.

Oblati di San Giuseppe

Gli Oblati di San Giuseppe (in latino Congregatio Oblatorum S. Ioseph, Astae Pompejae) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale, detti popolarmente Giuseppini d’Asti, pospongono al loro nome la sigla O.S.I.

La congregazione venne fondata dal sacerdote italiano Giuseppe Marello (1844-1895) per “il servizio di Dio nell’imitazione di san Giuseppe”; e “l’educazione cristiana della gioventù”. L’istituto divenne una congregazione di diritto pontificio l’11 aprile 1909 ottenendo il pontificio decreto di lode: a quella data, gli Oblati di San Giuseppe erano diffusi nelle diocesi di Acqui, Alba, Fossano, Novara e Pontremoli. Le sue costituzioni vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 1º dicembre 1929. Dal 1915 la congregazione si è aperta all’apostolato missionario e internazionale fondando filiali nelle Filippine nel 1915, in Brasile nel 1919, negli Stati Uniti d’America nel 1929, in Bolivia e in Perù nel 1948, in Messico nel
1951, in Polonia nel 1980, in India nel 1982, in Nigeria dal 1990, in Australia dal 2009, in El Salvador dal 2013.

Il fondatore San Giuseppe Marello, sacerdote della diocesi di Asti e vescovo della diocesi di Acqui, beatificato da papa Giovanni Paolo II il 26 settembre 1993 in Asti, è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II il 25 novembre 2001.

Fonte web: http://www.oblatidisangiuseppe.com/

Scalabriniani

Gli Scalabriniani sono una famiglia religiosa cattolica, fondata da san Giovanni Battista Scalabrini ed è composta da due congregazioni e da un istituto secolare. Gli scalabriniani hanno fatto proprio l’invito evangelico “Ero straniero e mi avete accolto (Mt25,35)”. Nascono per una scelta di consacrazione a Dio nel mondo, che porta a sperimentare l’accoglienza di Gesù crocifisso e risorto, compagno indivisibile, riconosciuto specialmente nei migranti più poveri e sradicati. È lo stesso Cristo che chiama a prendere parte al dolore e alla speranza dell’uomo migrante, a scendere con Lui nelle situazioni più dure e ingiuste, segnate dalla frammentazione e dalla dispersione. Attingono alla spiritualità di san Giovanni Battista Scalabrini, al suo carisma della totalità, attraverso il quale egli vede nello stesso dramma dell’emigrazione una via di unificazione della famiglia umana in Cristo.

Giovanni Battista Scalabrini (Fino Mornasco, 8 luglio 1839 – Piacenza, 1º giugno1905) è stato un vescovo cattolico italiano, proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 9 novembre 1997 e canonizzato da papa Francesco il 9 ottobre 2022.

Insegnò nel seminario minore di Como già dall’ordinazione sacerdotale, e fu poi rettore dello stesso dal 1867 fino al 1870. È in questo periodo che conosce Geremia Bonomelli, futuro vescovo della Diocesi di Cremona e con il quale avrà un copioso carteggio, e del quale diverrà grande amico, entrambi impegnati sui temi sociali, in particolar modo sul tema dell’emigrazione italiana. Scalabrini si rende conto dei grandi interessi economici che stanno dietro le migrazioni di grandi masse di popolo, e non esita a definire mercanti di carne umana coloro che speculano su quella disperazione. La considerazione che anche la sua diocesi si sta spopolando a causa delle migrazioni gli fa istituire, il 9 luglio 1887, un comitato per la protezione dei migranti, che prenderà il nome di “Società San Raffaele“. L’impegno di Giovanni Battista Scalabrini a favore degli emigranti divenne famoso, già a quel tempo, anche al di fuori del Regno d’Italia.

Fonte web: https://www.scalabriniani.org/wp-content/uploads/2020/11/Baggio_Bonomelli-Scalabrini.pdf

San Giuseppe Cafasso

Ritratto di San Giuseppe Cafasso

Giuseppe Cafasso nasce in una famiglia contadina a Castelnuovo d’Asti nel 1811 e l’ordinazione sacerdotale avviene a Torino nel 1834. Trascorre la vita nel convitto ecclesiastico del capoluogo piemontese, di cui diventa direttore. Compaesano e padre spirituale di Don Giovanni Bosco (1815-1888), don Cafasso si contraddistingue non solo per l’insegnamento al seminario maggiore di Torino ma anche per la dolcezza e la serenità che sa trasmettere alla gente. Diviene così familiare tra i suoi concittadini che gli viene offerto di presentarsi alla Camera del Regno, ma Cafasso rifiuta. “Nel giorno del giudizio – commenta – il Signore mi chiederà se sono stato un buon prete e non un buon deputato”. Ciò che lo interessa è la figura del vero pastore con una ricca vita interiore e un profondo zelo nella cura pastorale: fedele alla preghiera, impegnato nella predicazione, dedito alla celebrazione dell’Eucarestia e al ministero della Confessione.

San Giuseppe Cafasso cerca quindi di realizzare questo modello nella formazione dei giovani sacerdoti, affinché, a loro volta, siano formatori di altri preti, religiosi e laici. Un lascito che a Torino, e non solo, si tramanda nel tempo, come testimonia la profonda devozione al Santo, morto in città il 23 giugno 1860, all’età di 49 anni. Le sue spoglie riposano al Santuario della Consolata.

Fonte web: https://www.vaticannews.va/it/santo-del-giorno/06/23/san-giuseppe-cafasso–sacerdote- torinese.html

Scheda (a cura di) Rita Randolfi, in collaborazione con Ecomuseo Casilino

Opening Hours

Lunedì

8:30-19

Martedì

8:30-19

Mercoledì

8:30-19

Giovedì

8:30-19

Venerdì

8:30-19

Sabato

8:30-19

Domenica

8:30-19

Contact Form