Category: I luoghi della Grande Guerra

Per l’Italia, la prima guerra mondiale ebbe inizio il 24 maggio 1915. Gli italiani arruolati furono circa 6.000.000 (300.000 i rimpatriati). 2.500.000 soldati furono feriti e 463.000 rimasero invalidi o mutilati. 680.000 morirono durante le operazioni belliche o in conseguenza delle ferite riportate in battaglia, negli ospedali da campo. 5 furono le regioni italiane coinvolte direttamente nelle operazioni di guerra: il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, il Trentino Alto Adige, la Lombardia e il Piemonte, ma i soldati provenivano da tutte le regioni italiane, coinvolgendo in un dolore comune ogni angolo d’Italia. Alla fine della guerra in ogni città, borgo, rione e quartiere la Grande Guerra veniva ricordata di anno in anno attraverso la realizzazione di monumenti, targhe, parchi delle rimembranza.

Anche i quartieri dell’Ecomuseo Casilino – che proprio negli anni del primo dopoguerra cominciarono a prendere forma metropolitana – custodiscono luoghi e opere per ricordare episodi e vittime di quel doloroso conflitto.

Il quartiere degli Eroi del Volo

Tra il 1924 e il 1927 il Comune di Roma – divenuto Governatorato sotto il regime fascista – propose di realizzare un piccolo rione degli eroi e dei pionieri del volo nel quartiere suburbano di Tor Pignattara, lungo la destra di via Casilina. Le strade, tutte intitolate agli inventori dell’aeronautica e ai piloti-eroi morti durante la prima guerra mondiale, dovevano svolgere la funzione di quinte architettoniche, capaci di condurre i passanti allentrata dell’aeroporto di Centocelle, intitolato al più noto degli aviatori italiani: Francesco Baracca. Nella delibera comunale di istituzione delle strade è indicata anche la volontà di costruire una grande piazza – degli Aviatori appunto – forse nell’area tra via Casilina e via Carlo Della Rocca, dove oggi si trova il monumento ai caduti delle due guerre mondiali “Il Cannone“. Le alterne vicende legate all’aeroporto di Centocelle e alla sede della Regia Aeronautica Italiana – trasferita nel 1931 nel nuovo palazzo del Castro Pretorio – ha favorito il progressivo venir meno di questo progetto urbanistico, di cui però rimane memoria nella toponomastica del quartiere.