Category: I luoghi della Resistenza. Lungo la linea delle pietre d'inciampo
In questo lungo percorso sono raccolte le risorse che costituiscono il paesaggio della storia e della memoria della lotta di Liberazione dal nazifascismo nei quartieri dell’Ecomuseo Casilino. Oggi quel paesaggio emerge da alcuni elementi ancora ben visibili lungo le strade e sugli edifici, mentre in altri casi la memoria va cercata nell’invisibile, nel ricordo dei testimoni e nelle ricerche degli storici del territorio. Nasce così un percorso fotografico in continuo aggiornamento, che accompagna il “viaggiatore” virtuale o in presenza nei luoghi che furono scenario degli eventi. Spazi urbani oggi profondamente modificati, in alcuni casi del tutto trasformati, in altri quasi cristallizzati nel tempo, in cui targhe, monumenti e pietre d’inciampo restituiscono un racconto corale.
Il progetto Inciampi nella memoria dell’Ecomuseo Casilino ad duas Lauros
A partire dal 2017 l’Ecomuseo Casilino ad duas lauros ha aderito al progetto artistico internazionale dello scultore Gunter Denmig, invitando l’artista a installare le sue stolpersteine – pietre d’inciampo nelle strade dei quartieri Tor Pignattara, Quadraro, Pigneto, Centocelle, di fronte alle abitazioni e ai luoghi di lavoro che furono teatro delle retate e delle deportazioni della polizia nazifascista. L’installazione artistica ha così dato vita ad un progetto di ricerca storica – diretto dal nostro responsabile scientifico della ricerca storica Stefania Ficacci – che sollecita e raccoglie le richieste delle comunità residenti nel territorio dell’ecomuseo, portando avanti il lavoro di individuazione delle fonti archivistiche per ricostruire i profili biografici e gli eventi che hanno determinato la persecuzione e la deportazione delle vittime del nazifascismo. Un lavoro di ricerca complesso, aggravato dalla mancanza di documenti e dalle sempre più difficili condizioni di inaccessibilità degli archivi, poco digitalizzati, che trova conforto e sostegno nella collaborazione di tanti ricercatori e studiosi impegnati negli archivi e negli istituti di ricerca nazionali e locali. Un lavoro di studio della storia locale che si avvale anche di tutti i contributi di ricerca prodotti da studiosi e ricercatori di differenti discipline, che hanno visto la pubblicazione in saggi e prodotti audiovisivi.
Le fotografie pubblicate sono state realizzate dalla fotografa Luisa Fabriziani, salvo dove diversamente indicato.
L’VIII Zona e la lotta di liberazione dal nazifascismo
Tra l’8 settembre 1943 e il 4 giugno 1944 la Resistenza romana trova il suo baricentro nei quartieri a sud est di Roma, complice la posizione strategica di queste zone rispetto al fronte di guerra posizionato sulla Linea Gustav di Cassino nell’area del basso Lazio. In poche settimane, la via Casilina e la ferrovia Roma-Napoli diventano arterie principali di transito e collegamento per i due eserciti, quello nazifascista – che le sfrutta per rifornire il fronte di uomini e mezzi – e quello Alleato – che intensifica l’attacco aereo su quest’area per aprirsi una strada verso Roma. Particolarmente violento è il bombardamento del 13 agosto 1943, che colpisce la linea ferroviaria (centrando quindi l’abitato del Borgetto degli Angeli, oggi Villa Certosa) e la via Casilina (distruggendo la ferrovia delle Vicinali e provocando nuove numerose vittime). Tutti i quartieri subiscono numerosi mitragliamenti e spezzonamenti nel corso dei nove mesi di occupazione nazifascista della città, provocando centinaia di vittime.
Con l’indicazione di VIII Zona il Comitato di Liberazione Nazionale (Cln) definisce l’area che comprende i quartieri di Tor Pignattara, Quadraro, Centocelle, Borgata Gordiani e Quarticciolo e che occupa una posizione estremamente strategica rispetto ai 2 fronti di guerra, quello di Montecassino e quello di Anzio-Nettuno. Nell”VIII Zona operano principalmente 3 formazioni politiche, il Partito Comunista d’Italia, il Partito d’Azione e il Partito Socialista di Unità Proletaria.
Il Partito Comunista d’Italia ha il suo comando a Tor Pignattara, dove l’organizzazione militare e politica è affidata a Luigi Forcella, Dante Sommaruga e Nino Franchellucci. A sua volta l’VIII Zona è divisa in 3 Squadre: Tor Pignattara (che conta il maggior numero di membri), Centocelle e Quadraro, articolate in Gruppi di Azione Patriottica (Gap). I compiti principali si articolano in azioni di sabotaggio dei rifornimenti e delle armi dell’esercito nazifascista – assaltando camion e treni in transito – protezione dei soldati Alleati sbandati, contrasto alle retate di polizia e collegamento tramite ponte radio con l’esercito Alleato.
Nel quartiere di Centocelle opera principalmente il Partito d’Azione, organizzato in 2 gruppi separati, con compiti e azioni specifici, sotto il comando di Giuseppe Scacco e, soprattutto, di Andrea De Gasperis. Quest’ultimo riorganizza le squadre in 5 settori, così composti: 1° settore, diretto da Sergio Morena; 2° settore, comandato da Benedetto Cervellini; 3° settore, con a capo Benedetto Di Paola; 4° settore, guidato da Italo Pula; 5° settore, al comando di Manlio Bordoni.
Chiude la triade delle formazioni politiche che il Cln riconosce operanti nell’VIII Zona il Partito Socialista di Unità Proletaria, presente soprattutto nei quartieri del Quadraro, dove risiede il comandante di zona Gioacchino Basilotta, a Tor Pignattara, il cui uomo di riferimento è il medico Nicolò Licata e il commissario di polizia Salvatore Maranto, e a Centocelle, grazie all’attività clandestina dell’oste Luigi Fioravanti.
Parallelamente all’attività delle tre formazioni politiche dirette dal Cln, operano alcuni gruppi che si riconoscono nella formazione comunista trotzkista di Bandiera Rossa, divisi in bande fra Villa Certosa, Marranella, Quadraro, Centocelle, Borgata Gordiani e Quarticciolo. All’indomani dell’occupazione nazifascista della città, Bandiera Rossa suddivide il territorio di Roma in 6
zone: l’area comprendente Borgata Gordiani, Certosa, Tor Pignattara, Quadraro,
Centocelle, Quarticciolo e Vermicino ricade nella 2ª zona, sotto il comando di Tigrino Sabatini , Quirino Torricelli, e Serafino Duca. Fra tutte le bande, va certamente ricordata quella comandata da Vincenzo Pepe, la cui base organizzativa si trova nella trattoria della famiglia Pepe in via di Tor Pignattara e che raccoglie l’adesione soprattutto della zona di Villa Certosa.
Infine, poche informazioni abbiamo riguardo l’attività clandestina della Democrazia Cristiana, le cui formazioni operano fin da subito in 8 zone di azione. L’VIII Zona, area in cui ricadono i quartieri del Pigneto, di Tor Pignattara e di Centocelle. è guidata dall’avvocato Gino Giuliani, residente a Tor Pignattara. Da Giuliani dipendono il tenente Enzo Del Luca, che è al comando del settore del Pigneto e il maresciallo Antonio Azzaretto, a Centocelle.
Fonti bibliografiche
D. Conti, Guerriglia partigiana a Roma: GAP comunisti, GAP socialisti e SAC azioniste 1943-44, Roma, Odradek 2016.
S. Ficacci, Tor Pignattara. Fascismo e Resistenza di un quartiere romano, Milano, Franco Angeli 2007.
R. Sansone, Relazione per il conferimento della Medaglia al merito civile al quartiere romano di Centocelle, Roma 2018, Anpi Roma Sezione Giordano Sangalli.