Dal 5 settembre, il Mercato Contadino dell’Agro Romano anche a San Barnaba

Dal 5 settembre, il Mercato Contadino dell’Agro Romano anche a San Barnaba
Mercato Contadino dell'Agro Romano

Nuovo appuntamento in via Bufalini, presso l’oratorio adiacente la Casa Famiglia Lodovico Pavoni

In attesa del nuovo bando del Municipio Roma V per l’assegnazione delle aree pubbliche ai mercati contadini, il tradizionale appuntamento del sabato con gli agricoltori del Mercato Contadino dell’Agro Romano si sposta, dal 5 Settembre, in via Leonardo Bufalini, presso l’oratorio adiacente la Casa Famiglia Lodovico Pavoni. Una soluzione che garantisce sia l’appuntamento settimanale, caro alla comunità locale, sia la continuità lavorativa delle aziende agricole.

Siamo fiduciosi che presto il Municipio pubblicherà il nuovo bando, perché vogliamo partecipare e mantenere il mercato a Largo Pettazzoni: lo dobbiamo prima di tutto ai cittadini che, in questi mesi, ci hanno sommerso di affetto e partecipazione e alle aziende, in modo da garantire la continuità occupazionale

Dice Claudio Roncella, portavoce dell’associazione degli operatori agricoli che ha animato fino al 4 luglio il mercato contadino nei pressi del Parco Giordano Sangalli.

Il nuovo appuntamento nasce dalla sinergia tra gli operatori del mercato e la Casa Famiglia Lodovico Pavoni, sempre attenta a sviluppare proposte di socialità e inclusione, e con il supporto del CdQ Tor Pignattara che fu promotore nel 2015 dell’arrivo del Mercato Contadino nel quartiere. L’associazione dei contadini, in questo modo, avrà la possibilità di non interrompere (in attesa del bando) l’attività e al contempo sostenere la Casa Famiglia Lodovico Pavoni.

Importante, infine, sarà il ruolo dell’Ecomuseo Casilino che metterà al centro il Mercato Contadino di una serie di iniziative culturali. Prima di tutto con una ricerca sulla storia di questa parte del quartiere che avrà l’obiettivo di costruire i percorsi di valorizzazione delle memorie e tradizioni locali (ancora vive nonostante le trasformazioni sociali) attraverso eventi, incontri ed esplorazioni urbane.

Un progetto integrato, insomma, che unendo solidarietà, cultura, lavoro, filiera corta e a km0, commercio etico e cura del territorio, cerca di promuovere l’idea di uno sviluppo locale realmente sostenibile, fondato su uno stile di vita più umano.

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