Campagna urbana, città giardino e utopie moderniste [NUOVA DATA]

Campagna urbana, città giardino e utopie moderniste [NUOVA DATA]

Domenica 25 novembre andremo alla scoperta di un patrimonio nascosto, sottile, che si insinua nelle pieghe della città consolidata. Un viaggio che ci porterà a riconoscere e descrivere parte dell’ingente patrimonio urbanistico e paesaggistico dell’Ecomuseo Casilino.

Un viaggio tra campagna urbana, città giardino, casali agricoli, borghetti, utopie urbanistiche di fine ‘900. Una piccola avventura in cui esploreremo e mapperemo la storia delle trasformazioni dello spazio urbano, la vocazione dimenticate, i possibili sviluppi sostenibili.

Foto in copertina: Luisa Fabriziani

IL PERCORSO

  • Via Labico: la campagna urbana, i casali agricoli e le tracce dell’agro romano antico
  • Villini Santa Maria: la città giardino immersa nella campagna
  • Villa Sudrié: le ville ottocentesche e le fungaie
  • Casilino 23: le “stecche” di Quaroni, il progetto SDO e le utopie di sviluppo degli anni ’60 e ’70
  • Villa De Sanctis: la tenuta agricola, i casali, il parco urbano
  • Via Casilina: la consolare antica e il suo rapporto con il tessuto urbano e agricolo
  • Via Artena: il casale, il deposito giudiziario, i giardini del vicariato e il progetto di riconfigurazione dell’area

INFORMAZIONI E PERCORSO 

Data: 02 dicembre 2018
Appuntamento: ore 10.15
Indirizzo: Via Policastro 24
Inizio tour: ore 10.30
Durata: 2 ore (circa)
Guida: Romina Peritore / Giulia Papa
Difficoltà: Facile
Contributo: 10€ (bambini e bambine fino a 11 anni gratis)

OBIETTIVO: raccogliere fondi per sostenere la campagna per la valorizzazione della Basilica Sotterranea di Porta Maggiore

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DISCLAIMER
Chi aderisce alle Domeniche dell’Ecomuseo lo fa in modo spontaneo e come forma di conoscenza e ricerca, informato sul percorso e sul grado di difficoltà. La responsabilità della partecipazione alla passeggiata è da intendersi come individuale e il partecipante solleva da qualsiasi responsabilità i proponenti.

NOTA SUL CONTRIBUTO
La quota versata serve a coprire le spese vive e finanziare il progetto di ricerca. Non è quindi un rimborso spese per l’operatore né un mezzo di pagamento del lavoro delle persone coinvolte nel progetto che svolgono la loro attività in modo volontario.

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