All’incontro hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni Sguardoingiro, Parco Lineare Roma Est e Legambiente, circolo “Si può fare”.
È stato relazionato sullo stato dei permessi, con la notizia dell’arrivo di quelli del Dipartimento Patrimonio per la palazzina ERP, l’avvio dei rilievi tecnici per le autorizzazioni OSP e l’aggiornamento dello status di ottenimento di quelli per la parete RFI.
Si è poi consolidato l’appuntamento dell’8 novembre 2020 per il tour nel quartiere, facendo presente che a causa dell’alta partecipazione può essere utile prevedere un turno alle ore 10.00. Si è confermato che, anche in base al recente DPCM, i tour sono consentiti,
L’Ecomuseo ha poi illustrato il concetto di “museo” che suggerisce di implementare a Villa Gordiani. Un dispositivo da non intendersi come mera struttura espositiva, ma come luogo in cui si esercita la “cura” a diversi livelli operativi: da quella culturale a quella sociale, da quella ambientale a quella politica.
È stata ribadita l’idea di usare le opere di Street Art come innesco, per definire insieme ambiti di intervento da curare. L’arte come acceleratore di processi di presa in carico delle fragilità, delle emergenze, della specificità. Un museo prima di tutto di persone.
Seguendo questa linea, accolta dal comitato, si è quindi immaginato il follow-up del progetto nel 2021 attraverso un diretto sostegno dell’Ecomuseo a tutte le iniziative che la rete locale vorrà adottare e, in questa fase, di impostare alcuni interventi prototipali come un punto book crossing al Mercato del quartiere, un’attività di pulizia dell’area di Largo delle Terme Gordiane.
Verrà generato un “foglio bianco delle idee”, condiviso, su cui sarà possibile suggerire i possibili obiettivi di cui la rete si dota. Obiettivi comuni, che ogni realtà potrà perseguire in collaborazione con altre oppure in sinergia. In modo da costruire una sorta di Manifesto del Comitato di cura di Villa Gordiani