Colombario di Largo Preneste

Benché non tutti gli archeologi siano concordi sulla sua funzione, il Colombario di Largo Preneste è una tomba che ospitava, come tutti i colombari, le ceneri dei defunti. Simbolo indiscusso di Largo Preneste, è una sentinella silenziosa delle trasformazioni urbane subite dal territorio del Prenestino-Labicano.

Archeologia

Fu costruito tra il II e III secolo d.C. in opera laterizia, con uso di mattoni rossi e gialli che riproducono (nella forma esteriore) alcuni tipi di abitazioni è molto simile ai  monumenti funerari presenti lungo la via Latina e la via Appia.

Sul fronte sono ancora visibili degli archetti pensili che è presumibile sorreggessero un balcone (probabilmente simile a quelli esistenti nella case di Ostia Antica), mentre sul lato ovest sono ancora visibili i resti di una scala che portava al piano superiore (non più esistente) che in parte furono sostituiti intorno al XVIII secolo dai muri moderni di un casale di campagna.

Le ceneri  erano poste all’interno di vasi (ollette cinerarie) e allocate dentro apposite nicchie ricavate su ogni lato dell’interno della struttura, costruita esattamente come un colombario che ospitava colombi.

L’attuale tetto a spiovente – che dona la classica forma a tempietto – è stato ricostruito a seguito del restauro della struttura intorno alla fine degli anni ’50.
Analogamente a molti altri colombari, sorge lungo una via consolare, in questo caso la via Prenestina. Nell’intorno del colombario sono stati rinvenuti i resti di un’area sepolcrale allineata alla struttura.

In alcune foto che alleghiamo, il Colombario appare completamente collocato nell’aperta campagna dell’Agro Romano.
Uno scenario totalmente diverso dall’oggi che vede l’area totalmente edificata.

Cinema

Il colombario appare chiaramente in una scena del film L’audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy (1960). Vittorio Gassman (Peppe “Er Pantera”) entra in un bar per incontrare “Il Milanese” (Riccardo Garrone) e sullo sfondo si vede distintamente Largo Preneste e il Colombario.