Complesso case popolare "Mille Vani"

Indirizzo

Viale dell'Acquedotto Alessandrino 105, Roma

GPS

41.876141216864, 12.54432313824

Percorsi: / /
Quartieri: /

Mappa della risorsa


Il “Mille Vani” è un complesso costituito da un edificio con pianta a forma di M, compreso fra via dell’Acquedotto Alessandrino, via Natale Palli, via Oreste Salomone e via Carlo della Rocca

Fu costruito dalla Cooperativa Salices per conto della Società Immobiliare ARA (Anonima Romana Costruzioni) fra il 1929 ed il 1932, su contributo del Governatorato di Roma di 1.000 lire per vano. Il progetto edilizio prevede la costruzione di 1.000 vani (da qui la denominazione di “Mille Vani” ancora in uso) distribuiti generalmente in piccoli appartamenti di 2 o 3 vani oltre cucina e accessori e 19 appartamenti da 4 vani utili.

La consegna viene stabilita con il Governatorato in due tempi: il primo il 30 giugno del 1930 e il resto il 31 dicembre delle stesso anno. La cooperativa però si trova in dissesto finanziario e già nel 1929 gli operati denunciano la mancata riscossione delle paghe. Per tale motivo denunciano il legale rappresentante della cooperativa ai carabinieri e alla stazione di polizia di Tor Pignattara e, successivamente, inviano anche una lettera di protesta direttamente al Duce.

All’incertezza sulla fine lavori e consegna del complesso si aggiunge quella della destinazione. La vicinanza all’aeroporto di Centocelle rende possibile la sua trasformazione in caserma,  di ospedale o sede di uffici militari. Ma l’incertezza dura poco perché alla metà degli anni ’30 i primi appartamenti ad alcuni abitanti della Borgata Gordiani, operai dello Stato e quindi tesserati PNF. Insomma, dopo alterne vicende il complesso viene via via popolato e si connota come il più imponente intervento di quell’epoca.

Il progetto del Mill Vani chiude la stagione degli interventi semi-economici, popolari e convenzionati a Tor Pignattara. Un freno importante, in tal senso, viene dal Piano Regolatore del 1931 che ancora gli interventi futuri a un Piano Particolareggiato (che dovrebbe riordinare il caos degli interventi promossi dai privati) che non verrà steso e bloccherà l’edilizia nell’area fino alla fine della seconda guerra mondiale.