Complesso di Villa Sudrié

Indirizzo

Via Labico 137

GPS

41.88399671842, 12.551995121207

Percorsi: /
Quartieri:

Mappa della risorsa


Il complesso si compone dell’omonima villa, un edificio probabilmente del tardo 800 di due piani attualmente disabitato e alcuni corpi di fabbrica coevi, forse destinati alla servitù.

Sorge in un’area poderale anticamente facente parte della tenuta Apolloni e confinante con quella dell’Acqua Bollicante appartenuta alla famiglia Del Drago. Condivide con quest’ultima l’accesso a una vecchia fungiaia (probabilmente costruita dopo la villa) che si affaccia su Via Labico. La villa e la tenuta, come anticipato, apparteneva alla famiglia di Luigi Sudrié, che commerciava in abbigliamento e forniture per militari a Roma.

Dettaglio Mappa Agro Romano dell'Istituto Geografico Militare del 1904
Dettaglio Mappa Agro Romano dell’Istituto Geografico Militare del 1904

L’area, attualmente, risulta congiunta (senza apparenti segni di discontinuità) con quella un tempo appartenuta ai principi Del Drago (e sui sorgeva l’omonima villa) e si connota dunque come un’ampia porzione praticamente intatta di agro romano antico, che si estende da Via Labico fino a Piazza Vico Equense. In questa vasta porzione di territorio, è stato rinvenuto materiale archeologico erratico.

L’edificio testimonia una delle modalità di insediamento nell’area a cavallo tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, ovvero il complesso delle ville rustiche. Questi edifici avevano la classica funzione di residenza di campagna e non vanno confusi con i casali agricoli, molto diffusi, che invece avevano funzioni più direttamente legate alle attività agricole e di allevamento. Nonostante nella mappe entrambi vengano chiamati “Ville”, appare evidente che la tecnica costruttiva di Villa Sudrié rivela un’intento abitativo più che funzionale all’attività produttiva, simile a quello di altre strutture “civili” come Villa Cerere o Villa Martelli.

Villa Sudrié
Villa Sudrié, vista dal satellite

Una distinzione importante dei modi dell’abitare che rimanda a un’evoluzione dell’insediamento nell’area, che, man mano, abbandona la connotazione di “fattoria agricola” (o casale) e diventa sempre più stanziamento abitativo classico. Non più strutture funzionali a qualcosa, ma vere residenze di famiglie abbienti che decidono di insediarsi in una campagna prossima a centri abitati (Tor Pignattara) in via di sviluppo.

L’intero complesso ricade in area vincolata paesaggisticamente e archeologicamente.

Opening Hours

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