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La Chiesa cristiano-cattolica di San Felice da Cantalice

Indirizzo

Piazza di San Felice da Cantalice, 20

GPS

41.876920178758, 12.566117707061

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Quartieri:

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La Chiesa di San Felice da Cantalice fu completata nel 1934 su progetto degli architetti Mario Paniconi (1904 – 1973) e Giulio Pediconi (1906 – 1999) dedicata a San Felice da Cantalice, il primo santo dell’Ordine dei Cappuccini. L’edificio fu inaugurato il 31 marzo del 1935. I lavori di costruzione erano iniziati nel 1928 su impulso della nutrita comunità reatina che si era insediata nel quartiere, nella parte vecchia. Per tutta la durata dei lavori i fedeli si riunivano in preghiera in uno stabile malmesso poi abbattuto.

San Felice, la struttura e la storia

La chiesa si presenta a tre navate, divise da una serie di pilastri cilindrici. L’affresco sulla parete centrale, in fondo, riflette il grande legame esistente tra la parrocchia ed il mondo dell’infanzia. Sotto la veste di Maria, in particolare, trovano rifugio i volti dei bambini uccisi nel campo di prigionia di Teresyn, nei dintorni di Praga. Oltre a loro, c’è spazio anche per i volti dei piccoli biafrani, vittime della guerra civile nigeriana degli anni ’70, e Marco Dominici, un bambino scomparso nel 1970 i cui resti vennero rinvenuti solo nel 1977. Una ferita ancora viva ed ancora molto poco chiara.

La struttura della chiesa si distingue per la sua sobrietà e funzionalità. L’edificio presenta una facciata semplice, con elementi architettonici moderni che richiamano la tradizione cristiana. L’ingresso è sormontato da un timpano lineare che conferisce un aspetto essenziale e rigoroso, in armonia con lo stile architettonico sobrio dell’epoca. L’interno è caratterizzato da un’unica navata ampia e luminosa, con soffitti alti che enfatizzano il senso di elevazione spirituale. Le vetrate artistiche rappresentano scene della vita di San Felice da Cantalice e episodi evangelici, proiettando giochi di luce che arricchiscono l’ambiente sacro. Le pareti, prive di eccessive decorazioni, mantengono uno stile semplice e austero, tipico dell’ordine cappuccino.

L’altare maggiore, fulcro dello spazio sacro, è impreziosito da un’icona raffigurante il santo a cui è dedicata la chiesa. Accanto all’altare, si trovano alcuni affreschi e sculture che richiamano i valori della spiritualità francescana. Il pavimento, in marmo chiaro, contribuisce a dare maggiore luminosità all’ambiente, creando un’atmosfera di raccoglimento e preghiera. La chiesa è affiancata da un campanile di medie dimensioni, che si inserisce armoniosamente nel contesto urbano circostante senza risultare dominante.

Il complesso, davvero molto grande, ospita i locali della sezione bocciofila, un giardino molto bello (ma sfortunatamente non visitabile), un presidio sanitario per i frati cappuccini, una sala da affittare, un bel teatro da più di 100 posti (il celebre “Pidocchietto“), la sezione Caritas che funge da ricovero di secondo livello per bisognosi.

La chiesa fu davvero importante durante la guerra, quando grazie al coraggio e all’iniziativa di Padre Urbano da Paliano ospitò diverse riunioni dei partigiani dell‘VIII zona oltre a dare ricovero a Peter Tompkins, agente dell’Oss (l’antesignano della Cia, un agente segreto americano).

Fonte web: https://www.diocesidiroma.it/phpenti/ente/?ID=79

Enti presenti nel territorio della Parrocchia

RSA Villa Lucia https://rsavillalucia.it

Istituto scolastico paritario Maria Immacolata https://istitutomariaimmacolata.edu.it

Istituto paritario S. Benedetto http://www.scuolasanbenedetto.com

Casa di riposo S. Vincenzo de’ Paoli

Provincia serafica Immacolata Concezione dell’Ordine francescano Frati Minori Cappuccini http://www.cappucciniimmacolata.it

Casa di procura della Congregazione delle Suore di Carità di S. Vincenzo de’ Paoli

Casa provinciale delle Suore francescane missionarie del Sacro Cuore http://www.francescanemissionarie.org

Casa generalizia delle Suore benedettine di Carità

San Felice nel cinema

Da sempre luogo di culto e riferimento culturale e sociale di tutto il quartiere, la parrocchia è assurta agli onori cinematografici essendo stata immortalata in “Accattone” (1961) di Pier Paolo Pasolini, “I Giorni contati”  (1962) di Elio Petri e da ultimo “Fortunata” (2017) di Sergio Castellitto, tra l’altro nativo proprio di Centocelle.

San Felice da Cantalice

San Felice

San Felice da Cantalice nacque nel 1515 a Cantalice, un piccolo borgo nel Lazio. Entrato nell’Ordine dei Cappuccini, si distinse per la sua profonda umiltà e per la dedizione ai poveri e ai malati. Percorrendo le strade di Roma con il suo sacco da questuante, raccoglieva donazioni per i bisognosi e diffondeva parole di conforto e fede.

Conosciuto per la sua letizia spirituale e il suo rapporto speciale con i bambini, fu amico di San Filippo Neri e lasciò un’importante eredità di semplicità evangelica. Morì nel 1587 e fu canonizzato nel 1712 da Papa Clemente XI. La sua figura rappresenta un modello di vita cristiana basata sulla carità, sulla preghiera e sulla fiducia nella Provvidenza.

Questa scheda è stata sviluppata nel contesto delle iniziative di community engagement del progetto E.P.ART Festival 2021 

Scheda (a cura di) Rita Randolfi, in collaborazione con Ecomuseo Casilino e Andrea Martire

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