La comunità bangladese a Tor Pignattara

A partire dalla metà degli anni ’90, dopo una fase di svuotamento demografico da parte dei vecchi residenti, Torpignattara la borgata della Marranella sono andate incontro ad un popolamento consistente da parte di migranti, soprattutto dal Bangledesh e dalla Cina.

In particolare, l’area della Marranella è divenuta luogo di residenza di una folta comunità bangladese che si è ben radicata, con l’apertura di numerose attività commerciali e l’espressione di una vita sociale, religiosa, politica e culturale. Pur trattandosi originariamente di una migrazione maschile di giovani uomini, nel tempo grazie ai ricongiungimenti familiari molte famiglie si sono ricomposte; da qui una folta presenza anche di donne e di giovani, bambini, adolescenti e studenti.

La presenza di questi nuovi residenti (ormai anch’essi “storici” rispetto a nuovissimi residenti, poiché molti vivono nel quartiere da circa 20 anni) ha dato luogo a complesse dinamiche -noi/loro- con i vecchi residenti, con relazioni a volte conflittuali e di intolleranza da parte di questi ultimi, a volte interessanti e di dialogo. In apparenza, nella vita sociale e quotidiana non pare esserci un particolare scambio tra i diversi residenti; le attività commerciali bangladesi ad esempio, paiono essere frequentate in prevalenza da connazionali, nonostante gli sforzi di questi di andare incontro al cliente autoctono e anche nei bar le diverse appartenenze e provenienze giocano un ruolo visibile.

Tuttavia, in ambiti meno visibili come ad esempio tra giovani studenti delle scuole, o in alcuni spazi di socialità (es. palestre), ma soprattutto nella ricca vita culturale del quartiere degli ultimi anni, si verificano zone di “contatto” e di scambio interessanti e promettenti per il futuro.

Le dinamiche di incontro e scontro, il radicamento locale e la pulsione migratoria sono splendidamente sintetizzate in Bangla! il film di Phaim Bhuiyan, un ragazzo di seconda generazione nato e cresciuto a Tor Pignattara.