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Chiesa cristiano-cattolica SS. Marcellino e Pietro ad duas lauros

Indirizzo

Via Casilina, 641, Roma

GPS

41.877987844067, 12.548445595555

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La parrocchia Santi Marcellino e Pietro ad duas lauros è situata nella storica zona di Tor Pignattara (quartiere Prenestino-Labicano), sulla via Casilina nel Municipio Roma V.
Fa parte della XIV Prefettura – Settore Est della diocesi di Roma.

Storia

La chiesa si trova su un’area che in epoca romana era di proprietà di Sant’Elena (248 – 329), madre dell’imperatore Costantino, e si estendeva lungo l’antica via Labicana (oggi via Casilina), nella zona compresa tra il Sessorianum (attuale, Santa Croce in Gerusalemme) e la cittadella militare di Centum Cellae (odierna Centocelle), che era nota come ad Duas Lauros (da cui il nome della chiesa).

Dall’Epoca costantiniana al Medioevo

Già prima che diventasse possedimento di sant’Elena, il sito ero utilizzato come necropoli degli Equites Singulares (ossia, la guardia personale dell’imperatore) e successivamente, durante la persecuzione dioclezianea (303 – 311), vi fu realizzata la Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro. Accanto a quest’area sorse, intorno al 320, una basilica funeraria circiforme, dedicata ai due santi martiri, orientata est-ovest, lunga 65 metri e larga 29. Tra il 326 e il 330 d.C. venne costruito – e addossato sulla facciata orientale della Basilica – un grande mausoleo circolare, quello che oggi chiamiamo Mauseoleo di Sant’Elena, che prende il nome dal fatto che vi fu sepolta la Santa, anche in origine era probabilmente destinato al figlio Costantino.

Da notare che la Basilica è stata costruita in corrispondenza della Basilica dei Gordiani e di San Lorenzo fuori Roma.

La basilica era ancora in uso verso la fine dell’VIII secolo, ma poco dopo dovette iniziare la sua decadenza in coincidenza con la traslazione delle spoglie dei santi Marcellino e Pietro. Durante il Basso Medioevo la basilica fu abbandonata e, probabilmente, minata nelle fondamenta da alcune gallerie scavate nella catacomba e senza un’adeguata manutenzione, andò progressivamente in rovina.

Dal Seicento ad oggi

Durante il pontificato di Urbano VIII (1623 – 1644), il capitolo di San Giovanni fece costruire (tra il 1632 e 1638) una piccola chiesa, dedicata ai due Santi, utilizzando come materiale gran parte delle rovine dell’antica basilica. Il 1 febbraio 1765, Clemente XIII (1758 – 1769) fece modificare e ampliare la “chiesetta”, eleggendola infine a parrocchia con il motu proprio Cum sint. Venne dichiarata chiesa vicaria unita al collegio lateranense e il territorio desunto da quello della parrocchia lateranense.

Si giunse infine al 1922, quando su progetto dell’ingegnere Guglielmo Palombi, il Capitolo Lateranense procede alla costruzione del nuovo edificio, con ingresso diretto sulla via Casilina. Lo stesso capitolo, il 14 dicembre 1936, rinunciò a favore del Vicariato di Roma a qualunque diritto, privilegio e patronato sulla parrocchia che è affidata al clero diocesano di Roma. (Cfr. A. Ilari “Cura d’anime al Campus martius inter Duas Lauros”, in “L’Oss Rom.” 25 aprile 1982). Con decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara del 19 gennaio 1959 è passata sotto la giurisdizione della parrocchia la zona compresa tra Via Casilina, altezza di Via Villa Cellere, e Via di Centocelle, fino a Via degli Angeli, già della parrocchia di S. Felice da Cantalice.
Dalla fine del secolo scorso la chiesa è affidata alla Congregazione delle Scuole di Carità (Istituto Cavanis).

Attualmente, dopo i lavori di restauro effettuati nel periodo 1996-2000, la chiesa è collegata col Mausoleo di Sant’Elena e alle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, ai quali si accede dal cortile dell’oratorio adiacente alla chiesa, attraversando un portale settecentesco, situato sulla sinistra della facciata della chiesa, lungo la via Casilina.

Fonte web: https://www.diocesidiroma.it/phpenti/ente/?ID=22

Enti presenti nel territorio della Parrocchia

Istituto paritario “Cavanis” della Congregazione delle Scuole di Carità http://www.cavanisroma.it

Istituto scolastico paritario S. Paola Elisabetta Cerioli http://www.scuolacerioli.it

Comunità delle Figlie di S. Camillo – Ospedale Madre Giuseppina Vannini  https://roma.figliedisancamillo.it

Comunità delle Suore della Sacra Famiglia – Bergamo http://www.istitutosacrafamigliabg.it

Cimitero dei SS. Marcellino e Pietro https://www.santimarcellinoepietro.it/#http://www.santimarcellinoepietro.it#

Liceo classico e linguistico Immanuel Kant https://www.liceokant.edu.it

Istituto teologico scalabriniano

La parrocchia nella storia cinema: Questione di cuore

Presso la parrocchia dei SS. Marcellino e Pietro e lungo quel tratto di via Casilina sono state girate alcune scene del film Questione di cuore di Francesca Archibugi.
In particolare, presso la chiesa, è girata la scena del funerale di Angelo (Kim Rossi Stuart), uno dei protagonisti della pellicola.

Santi Marcellino e Pietro

Nel 304 d.C. a Roma imperversa la grande persecuzione anticristiana voluta da Diocleziano. È l’ultima grande mattanza ordinata dall’autorità romana prima della clemenza di Costantino. Il secondo dei quattro editti con i quali Diocleziano pianifica l’annientamento dei cristiani impone in particolare l’arresto di vescovi, sacerdoti, diaconi. Molti vengono giustiziati, perché i tribunali hanno facoltà di emettere la sentenza capitale. È in questo frangente che il sacerdote Marcellino finisce in carcere. Come tanti, il prete rifiuta di abiurare la fede, e tante prigioni diventano piccole comunità di credenti. In carcere Marcellino conosce Pietro, un esorcista. Insieme annunciano la Parola di Cristo, molti si convertono e chiedono il Battesimo. I racconti agiografici riferiscono di miracoli, come la guarigione della figlia del loro carceriere. Grazie alle fonti tramandate da Papa Damaso I qualche decennio dopo, sappiamo che Marcellino e Pietro furono torturati, portati in un bosco conosciuto come Selva Nera, costretti a scavare la propria fossa ed infine decapitati.

Lucilla, una matrona romana, venuta a conoscenza del luogo del martirio, rintraccia e fa spostare le salme di Marcellino e Pietro dalla Selva Nera (che da lì in poi verrà ribattezzata nell’attuale Selva Candida) nel cimitero detto “ad duas lauros”, oggi sulla Via Casilina, forse perché contrassegnato dalla presenza di due allori. Papa Damaso compone un carme che fa apporre sulla nuova tomba e quando i Goti lo distruggono Papa Vigilio lo fa ricollocare e inserisce i nomi dei due martiri anche nel Canone della Messa. Avverranno poi traslazioni più o meno lecite di reliquie, ma le chiese romane e le catacombe tutt’oggi aperte e vive perpetuano la loro memoria.

Scheda realizzata da Ecomuseo Casilino

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