L’Ecomuseo dei bambini e delle bambine

L’Ecomuseo dei bambini e delle bambine

Il percorso proposto è funzionale a far emergere una nuova relazione significante tra i destinatari del progetto (bambini/e nella fascia 5-11) e il territorio in cui risiedono e/o praticano in quanto alunni e alunne di una scuola. 

Il processo ha lo scopo di aumentare il capitale semantico a disposizione dei destinatari per dare senso allo spazio del quotidiano, esercitando così l’attività di orientamento di secondo livello (emotivo, concettuale, immaginario), propedeutico all’acquisizione delle competenze necessarie alla costruzione di tragitti sicuri di esplorazione, fruizione, uso del territorio da parte dei bambini e delle bambine. L’idea è quindi non di creare “percorsi protetti” ma di fornire strumenti per la costruzione di “percorsi sensati”.

Una delle attività principali sarà quella di accompagnare i destinatari a prendere possesso dello spazio del quotidiano, non solo dal punto di vista fisico ma soprattutto mentale, usando da un lato il patrimonio culturale sedimentato (materiale e immateriale), dall’altro il proprio patrimonio personale in cui i luoghi si trasfigurano in estensioni emotive della persona.

Questa pratica procede dal riconoscimento di un significato proprio dei luoghi che, partendo dal valore culturale sedimentato, diventi valore culturale personale, emotivo e immaginario. In tal modo si costruisce una geografia emotiva e lo spazio, da attraversato, sarà sempre più abitato, aumentando così il senso di appartenenza, ma anche la capacità di poterlo reinventare attraverso percorsi che abbiano un senso legato al valore dei luoghi, alle relazioni che vi si dipanano, alla comodità/sicurezza del tragitto.

A proposito di relazioni, nella fase di costruzione del percorso, sarà essenziale far emergere gli “aiutanti magici” che i destinatari possono eleggere nel territorio. Parliamo sia delle persone bussola, sia dei luoghi bussola. I primi già esistono nella conoscenza dei destinatari (il giornalaio, il barista, il vigile etc.), i secondi sono frutto dell’attività di lettura del patrimonio sedimentato. In questo modo lo spazio diventa animato e vivo, terreno fertile su cui esercitare le proprie autonome capacità di interpretazione, orientamento e lettura.

La costruzione dei percorsi patrimoniali diventa così un modo per costruire nuova conoscenza ed esercitare la nuova competenza di lettura/scrittura del territorio. Anche il classico percorso casa scuola, diventa un patrimonio di conoscenza che i destinatari potranno trasmettere, come “inventario” di valori, significati e relazioni. Nella costruzione del percorso, inoltre, i bambini verranno introdotti ai concetti di democrazia, attraverso la votazione del rappresentante del gruppo di lavoro che avrà il ruolo di narratore del percorso dal punto di vista del dato gruppo di lavoro (si veda in seguito per il dettaglio).

L’evento finale, in tal senso, diventa da un lato la restituzione dell’attività di ricerca svolta durante il laboratorio, dall’altro un vero e proprio atto di trasmissione del sapere, abituando così il bambino e la bambina alla dinamica collettiva della condivisione della conoscenza e dell’esperienza.

L’attività è partita da due anni e nel 2020 è arrivata alla prototipo definitivo presso la Scuola Elementare Carlo Pisacane. L’attività, coordinata da Claudio Gnessi con il supporto del corpo docente della scuola, si svolgerà dal 1° settembre 2020 fino al 30/11/2020 per poi proseguire nel 2021 con le attività di disseminazione dei risultati.

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