Location: Pigneto
Il Pigneto è un’area urbana del Municipio Roma V (ex Municipio Roma VI) di Roma Capitale. Fa parte principalmente del quartiere Q. VII Prenestino-Labicano e, in minor parte, del quartiere Q. VI Tiburtino ed è compresa nella zona urbanistica 6A Torpignattara.
La storia
Si è formato a partire dal 1870 intorno a un’area di circa 200 ettari quasi completamente utilizzati per l’agricoltura e il pascolo. In quest’area si svilupperà il borghetto del Pigneto, su un terreno fertile e in parte paludoso, coperto di fitti canneti. In quest’area erano rintracciabili casali e alcune ville, Ville Serventi (tutt’ora esistente) e la Tenuta Tavoletti.
L’area si è sviluppata pian piano senza un preciso disegno urbanistico, facilitata anche dalla presenza di un agglomerato industriale e artigianale, dalla presenza della linea Roma-Fiuggi e del tracciato ferroviario Roma-Napoli. L’espansione edilizia fu opera di privati e di cooperative di ferrovieri, netturbini e tramvieri che consolideranno il tessuto urbano lungo l’asse in terra battuta di Via del Pigneto.
Il nome del quartiere
Il nome di “Pigneto” deriva dalla fila di Pini piantati dalla famiglia Caballini, lungo il muraglione di villa Serventi. Della pineta originaria rimangono solo pochissimi esemplari (alcuni abbattuti per i lavori di costruzione della metro C).
L’agglomerato in formazione all’inizio del secolo scorso non aveva però il nome oggi conosciuto. L’area veniva genericamente chiamata Prenestino o Porta Maggiore. L’attuale insediamento nasce dalla fusione di nuclei abitativi diversi: il Prenestino, il Torrione, la borgata Galliano e la parte più a est dell’Acqua Bullicante. Alcuni includono anche la borgata Marranella ed il Casilino (che per altri e urbanisticamente è parte invece di Tor Pignattara) per definire una sorta di “triangolo” in cui la via del Pigneto è posta al centro.
La seconda guerra mondiale
Durante la Seconda guerra mondiale, il Pigneto, di composizione sociale popolare come San Lorenzo, fu molto attivo nell’Antifascismo e, come questo, subì i bombardamenti alleati del 1943 e del 1944. Di recente è stata istituita una sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) del Pigneto – Torpignattara, intitolata a Giorgio Marincola.
Lo sviluppo recente
Negli ultimi anni, anche grazie alla relativa vicinanza con l’Università di Roma “La Sapienza”, si è progressivamente popolato di studenti. La vicinanza dal centro, la conformazione “paesana” e la presenza della celebre isola pedonale nel tratto che va da via l’Aquila e via Macerata, ha attirato giovani professionisti e famiglie romane in cerca di una casa a costi contenuti.
Tra la metà degli anni ’90 e il l’inizio del 2000 è stato oggetto di un profondo processo di gentrificazione, con un massiccio fenomeno di “sostituzione” della popolazione storica a favore di quella proveniente da altri quartieri della Capitale. Un boom “economico” che ha riguardato principalmente il settore edilizio e della ristorazione, con la creazione di un vero e proprio food district nell’area dell’isola pedonale, oggi meta di migliaia di persone da ogni parte della città, alimentando la cosiddetta “movida del Pigneto”.
Alla crescita smisurata di ristoranti, pub e locali si è accompagnata, fortunatamente, anche quella di servizi culturali, creativi e professionali. L’apertura della biblioteca nei locali dell’ex fabbrica Serono, di librerie, spazi dedicati allo spettacolo dal vivo, spazi di co-working e la riapertura del Cinema Aquila, lo hanno progressivamente connotato come uno centri culturalmente più vivaci della capitale.
Questa subitanea trasformazione ha creato conflitti tra diverse articolazioni della società locale. In molti vedono in questa metamorfosi la svendita del quartiere agli appetiti economici e il tradimento della storia popolare e resistente del quartiere. Percezione a cui si oppone quella di chi, invece, vede nella gentrificazione del Pigneto una naturale trasformazione urbana di cui hanno beneficiato i cittadini con un decisivo incremento dei servizi e della vivibilità del territorio.