Il patto di rete delle comunità patrimoniali dell’Ecomuseo Casilino è la naturale evoluzione del percorso sin ad oggi seguito dall’ente per raggiungere i suoi obiettivi di promozione, salvaguardia, valorizzazione collettiva del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del territorio dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros
L’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros è stato istituito nel 2013 con delibera dell’assemblea dei rappresentanti delle comunità che avevano fondando l’Associazione per l’Ecomuseo Casilino nel 2012. L’ente trae origine dal progetto preliminare e dal progetto d’interpretazione approvati dalla Delibera dell’ex Municipio VI (attuale Muncipio V) del 24 gennaio 2011 e sugli esiti dei laboratori partecipativi che hanno portato all’estensione delle linee guida e alla perimetrazione del territorio (presentati pubblicamente il 28 maggio 2011).
Successivamente, sulla base della Legge Regionale n.3 dell’11 aprile 2017, l’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros è stato riconosciuto di interesse regionale con la D.D. n. G13389 del 7 ottobre 2019 e inserito nell’Organizzazione Museale Regionale. Recentemente, invece, l’Ecomuseo è stato dapprima riconosciuto dall’UNESCO come ONG accreditata per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e poi Comunità Patrimoniale ai sensi della Convenzione di Faro per il lavoro di salvaguardia e valorizzazione del Comprensorio Ad Duas Lauros.
Un percorso “in rete”
Nel corso degli anni l’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros ha sviluppato un intenso lavoro territoriale in collaborazione con associazioni, gruppi informali, comitati, enti e istituzioni che hanno consentito lo sviluppo della ricerca, il consolidamento del progetto, la sua diffusione e internazionalizzazione.
Queste realtà vengono considerate dall’Ecomuseo come comunità di cura, soggetti che curano luoghi, saperi, percorsi, progetti e come tali possono essere considerate, sebbene non riconosciute ufficialmente, vere e proprie comunità patrimoniali, in quanto costituite da gruppi di persone “che attribuiscono valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, aspetti che le comunità desiderano, nel quadro dell’azione pubblica, mantenere e trasmettere alle generazioni future” (Convenzione di Faro, 27 ottobre 2005, art. 2b).
Queste comunità, infatti, sono soggetti attivi sia nella produzione sia nelle pratiche di tutela di ampi settori del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale che l’Ecomuseo Casilino salvaguardia e promuove. Per tale motivo l’Ecomuseo ha sempre operato coinvolgendoli nelle diverse iniziative e facendosi portavoce del loro punto di vista e delle loro esigenze.
Pur essendo, a seguito dei riconoscimenti e accreditamenti, un’istituzione locale, l’Ecomuseo non ha mai speculato su un suo presunto ruolo “apicale”, svolgendo il proprio ruolo con un approccio di rete e attraverso azioni pubbliche (riunioni, consulte, raccolta firme, audizioni etc.) che hanno l’obiettivo di rendere comuni proposte, richieste, sensi e significati, ma anche di aprire nuove relazioni e collaborazioni sul territorio.
Formalizzare la rete per costruire il patto di rete delle comunità patrimoniali dell’Ecomuseo Casilino
Alla luce di questo percorso e a seguito del riconoscimento dell’Ecomuseo come comunità patrimoniale, abbiamo deciso di avviare un processo finalizzato a formalizzare questo cammino collettivo, per cristallizzare l’esistente e, al contempo, aprire a nuove collaborazioni.
Per raggiungere questo obiettivo stiamo provando a costruire un patto di rete, ispirandoci ai modelli utilizzati dal Consiglio d’Europa per la gestione delle reti di comunità patrimoniali, a quello delle grandi associazioni nazionale per creare protocolli di intervento su ambiti specifici e a quelli utilizzati da molti enti locali per il supporto a progetti culturali e/o sociali.
Da questo punto di vista, quindi, il patto di rete non è un “contratto” (nel senso tecnico del termine) in quanto non regolamenta diritti e doveri delle parti. Il patto di rete delle comunità patrimoniali dell’Ecomuseo Casilino è un accordo di collaborazione, finalizzato a creare una comunità che supporta attivamente la realizzazione degli obiettivi indicati dall’ente proponente. Nessun vincolo viene imposto a priori e sarà la rete a decidere se dotarsi o meno di regolamenti o altri strumenti che vincolino comportamenti e azioni.
Da una comunità a un sistema di salvaguardia fondato su accordi e patti pubblici
La nostra comunità è costituita dai 24 soci dell’Associazione che gestisce l’Ecomuseo, a cui vanno aggiunte le 70 persone che hanno deciso di aderire al progetto e sostenerlo (con ricerche, attività autonome, volontariato e partecipazione alle nostre attività). A questo gruppo si aggiungono infine i nostri collaboratori storici, circa 15 persone, che da anni prestano la loro attività professionale nei progetti e nelle attività da noi sviluppate.
Questa comunità di donne e uomini, che condivide l’obiettivo di tutela e salvaguardia del territorio promosso dal nostro Ecomuseo, ha costruito nel tempo una rete di relazioni istituzionali grazie ad accordi di collaborazione, convenzioni e/o protocolli d’intesa, diventando lo snodo centrale di un sistema relazionale che ha come obiettivo la tutela e la salvaguardia dei nostri quartieri
Accordi e protocolli istituzionali
- Municipio Roma V
- Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale
- Università “La Sapienza” di Roma
- European University of Rome
- Istituto Comprensivo “Via Laparelli”
- Istituto Comprensivo “Alberto Manzi”
- Istituto Comprensivo “Simonetta Salacone”
- Istituto Comprensivo “Via Anagni”
- Liceo classico “Benedetto da Norcia”
- Liceo scientifico “Francesco d’Assisi”
- Spi Cgil 5 Lega Roma Est
Un ultimo step è appunto la creazione della rete di quelle comunità di cura, che hanno tutte le caratteristiche per essere considerate comunità patrimoniali, con cui quella ecomuseale da anni intrattiene relazioni e sviluppa progetti che condividono l’obiettivo statuito nella D.D. n. G 13389 del 7 ottobre 2019.
Comunità che hanno già aderito al patto di rete
- Arts Editour
- Associazione Bianco e Nero
- Associazione Centrocelle
- Associazione Futura
- Associazione Romei 25
- Associazione Storie di Mondi Possibili
- Associazione Thamus
- ASCS OnLus
- Avanzi – Sostenibilità per azioni
- Centro diurno Lo Stormo
- Cemea del Mezzogiorno
- Comitato PAC Libero
- Comitato di Quartiere Tor Pignattara
- Comitato Genitori Laparelli-Pavoni
- Fortezza EST
- Quadracoro APS
A cosa serve questa pagina
Con questa pagina vogliamo intendiamo favorire l’adesione formale al patto di tutte le organizzazioni con cui abbiamo collaborazioni stabili e, al contempo, desideriamo aprirci a nuove collaborazioni (e quindi adesioni) con tutti coloro che condividono lo scopo dell’Ecomuseo, ovvero la promozione, salvaguardia, valorizzazione collettiva del patrimonio culturale (materiale e immateriale), paesaggistico e ambientale del territorio dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, così come individuato nella D.D. n. G 13389 del 7 ottobre 2019.
Vuoi aderire al patto di rete?
Se sei un’associazione, un comitato, un gruppo informale o un collettivo?
Leggi il patto e, se ti piace, inviaci la tua lettera di adesione firmata per mail a info@ecomuseocasilino.it
Se sei un’ente pubblico, una scuola scolastica, un centro di ricerca o Università?
Scrivici proponendoci una ricerca oppure un progetto su cui intendere avviare un protocollo d’intesa o una convenzione.
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