Indirizzo
Via dei Lentuli 14, Roma
GPS
41.8643806, 12.5471922
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In via dei Lentuli, all’altezza della biforcazione con via dei Quintili, sorge il monumento ai caduti della prima guerra mondiale del Quadraro. Il monumento è composto da una lapide in marmo con al centro un bassorilievo raffigurante l’Italia personificata, con in mano un elmetto, alla quale si inchinano sei uomini. La lapide è sormontata da una croce in ferro, alla quale si accede attraverso due scalinate laterali. Ai piedi del monumento, una corona di edera argentata. Il monumento venne realizzato dal Governatorato di Roma, mentre la croce in ferro fu voluta dal parroco della chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, che lamentava l’assenza di simboli cristiani, e collocata in alto, affinchè fosse visibile a tutta la borgata.
13 nomi di soldati sono elencati a destra e a sinistra del bassorilievo. Sono nomi di soldati caduti nei campi di battaglia della Grande Guerra. 5 di loro (Eugenio Agostini, Vincenzo Bellucci, Palmiro Recchia, Pietro Antonio Pesce e Anastasio Raffaelli) sono ricordati anche nel monumento di Tor Pignattara, detto il Cannone, in via Casilina. I restanti 8 sono i 3 fanti Alfonso Martinelli (muratore, nato nel 1896 a Roma e morto nel 1916 a Breganze [VI]), il contadino Giovanni Picca(nato a Roma nel 1877 e qui deceduto per malattia nel 1919), ai quali va aggiunto il giovanissimo fante Paolo Pellegrini, nato il 5 maggio 1900, appartenente a quella classe di leva che fu chiamata alle armi tra il febbraio e il maggio del 1918 e che concluse l’addestramento a guerra finita, contando tuttavia 57 morti per malattia (probabilmente l’influenza Spagnola). Ottavio Maresci (nato a Monteleone d’Orvieto il nel 1886 e morto per malattia a Roma nel 1919), Alfonso Martinelli , Dante Verginelli (nato a Colonna nel 1896 e morto di malattia a Napoli nel 1918), e Roberto Fiormonte, della leva dei “ragazzi del ’99” (nato a Collepardo e morto sul Monte Kuk, oggi in Slovenia a 19 anni). Degli alpini fu invece Guglielmo Della Costanza (nato a San Paolo del Brasile nel 1898 e morto a Verona per le ferite riportate in combattimento nel 1918).
Infine nel monumento è ricordata anche la Medaglia d’Argento Pietro Camilli, nato a Monteprandone (AP) il 6 novembre 1897, arruolato come artigliere e salito al grado di Caporal Maggiore, morto sul Monte Pertica il 26 ottobre 1918 nelle fasi finali della battaglia che portò alla vittoria di Vittorio Veneto.
Il monumento è stato restaurato dalla Sovrintendenza Capitolina nel 2018, in occasione dei cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale.