Indirizzo
Via Amedeo Cencelli angolo via Casilina, Roma
GPS
41.87969, 12.54319
Galleria di immagini
Esattamente nell’area in cui il treno della Casilina compiva il celebre Giro dell’anello nel 1937, in occasione della costruzione del raccordo tra i collettori di Centocelle-Tor Pignattara e di Acqua Bullicante in piazza della Marranella ed in via di Tor Pignattara, alla profondità di m 3.50, furono rinvenuti vari resti nelle limitrofe proprietà Carpiti e Caracciolo-Apollonj (fig. 14; Felletti Maj 1948a, pp. 143-153; Cartelle Gatti, fasc. 17, reg. XVI, s.f. 7, 7521-7523; Cartelle Gatti, fasc. 18, reg. XVII, s.f. 5, 7905; RT, XI, 5 novembre 1937; RT, XI, 27 gennaio 1938).
Elenco dei ritrovamento
Nella proprietà Carpiti fu rinvenuto un monumento funerario costituito da una costruzione rettangolare a grossi blocchi di tufo conservati per due filari, decorata con semplice cornice sagomata.
Il sepolcro, probabilmente di tipologia a recinto funerario, è databile in età tardo repubblicana. In occasione dello scavo, fu messo interamente in luce per una lunghezza m 9.20 e poi interamente demolito.
Le cronache ci narrano che addossati al monumento furono rinvenuti:
- una statua marmorea acefala in marmo lunense (Museo Nazionale Romano inv. 124540; MNR I.2, n. 16), che rappresenta una figura femminile seduta, databile, secondo la Felletti Maj, al I sec. d.C.;
- un’iscrizione marmorea relativa al liberto Hermadion;
- una stele frammentaria di travertino;
- un ritratto maschile in marmo lunense, trovato a distanza di m 5.40 dal monumento sopra descritto (Museo Nazionale Romano inv. 124541; MNR I.9, parte II, n. R 331) e databile, secondo la Felletti Maj al I sec. a.C. (epoca cesariana).
Nella proprietà degli eredi Caracciolo-Apollonj furono portati in luce
- una statua maschile acefala, togata e seduta, in marmo lunense (Museo Nazionale Romano n. inv. 124539; MNR I.2, n. 18), databile[1], secondo la Felletti Maj, in età tardo augustea-tiberiana;
- un frammento di trabeazione marmorea (lunghezza m 2.85, larghezza m 0.70), a m 5 dall’edificio funerario sopra descritto.
Ulteriori rinvenimenti effettuati nella stessa occasione, documentati nel Registro dei Trovamenti del Comune di Roma, hanno riguardato
- una fogna antica;
- una stele di travertino iscritta (m 1.30 x 0.51);
- due epigrafi;
- vari “pezzi di marmo” anche di una certa grandezza.
Informazioni tecniche e bibliografia
Sito cancellato e non più visibile
Fonte: Gioia, Volpe “Centocelle: Roma S.D.O. le indagini archeologiche, Volume 2”, Rubettino 2004
Note
[1] Nell’inventario del Museo Nazionale Romano la statua viene indicata come proveniente dalla proprietà Carpiti, mentre la Felletti Maj specifica che il pezzo fu rinvenuto nella proprietà degli eredi Caracciolo-Apollonj.
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